Torna AstiTeatro, lo storico festival di teatro nazionale e internazionale, giunto alla quarantaseiesima edizione, organizzato dal Comune di Asti, con la collaborazione della Rete PATRIC e il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione CrAsti, MIC, la sponsorizzazione di Banca di Asti, e la collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo Maggiore sostenitore è la Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il progetto PATRIC ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito delle linee guida per progetti nell’ambito della cultura contemporanea che guardano al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.

AstiTeatro, giunto alla 46esima edizione, vanta una delle storie più lunghe di presenza continuativa nel panorama italiano. È da sempre dedicato al teatro contemporaneo, e in particolare al concetto ampio di nuova drammaturgia, declinato in forme diverse. Oltre alla conferma di una continuità, che lo rende uno dei primissimi festival nazionali, propone da sempre un ricco cartellone di prime nazionali e regionali. Il Festival, rinomato per la sua capacità di riunire le proposte più diverse ed eterogenee, anche quest’anno sarà diretto da Mario Nosengo, con la collaborazione di Eugenio Fea.

Dichiarano Maurizio Rasero, Sindaco della Città di Asti, e Paride Candelaresi, Assessore alla Cultura:

AstiTeatro spegne 46 candeline ma mantiene la freschezza, la curiosità e l’entusiasmo dei suoi esordi. Il cuore resta la drammaturgia contemporanea, con importanti titoli nazionali e internazionali, ma c’è spazio anche per il musical, la stand-up comedy e le contaminazioni, tra danza, circo, musica e realtà virtuale. Un festival diffuso, con nuovi luoghi e tappe di avvicinamento già a partire da maggio. Importante lo spazio dato a laboratori per giovani talenti e alle realtà del territorio, un valore aggiunto che contribuisce all’attrattività di un festival tra i più longevi d’Italia, con un cartellone pensato per tutti”.

Il direttore artistico Mario Nosengo commenta: “AstiTeatro, che nel corso della sua storia ha avuto un prevalente interesse per la nuova drammaturgia e per i linguaggi contemporanei, ospitando sin dai suoi albori il meglio del teatro declinato in tutti i generi, continuerà, nelle nostre intenzioni, ad attrarre il meglio delle personalità artistiche che negli ultimi anni stanno definendo questo nuovo rapporto tra scrittura drammaturgica e messa in scena nel panorama italiano (e non solo), insieme ad attrici e attori che possano essere considerati tra quelli più originali della loro generazione. Il Festival è rinomato per la sua capacità di riunire gli spettacoli più diversi ed eterogenei e quest’anno proveremo ad esplorare questa post-moderna varietas sul tema Passato/Presente/Futuro, con un accattivante ed attualissimo fil rouge: la nostalgia.

Termine che, nel nostro caso, si libera però delle sue connotazioni più malinconiche, assumendo invece l’importante valore di costruttivo dialogo intergenerazionale e attualizzando storia, folklore e tradizione, anche in chiave turistica, oltre che culturale e sociale.

Torna AstiTeatro, lo storico festival di teatro nazionale e internazionale, giunto alla quarantaseiesima edizione, organizzato dal Comune di Asti, con la collaborazione della Rete PATRIC e il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione CrAsti, MIC, la sponsorizzazione di Banca di Asti, e la collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo Maggiore sostenitore è la Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il progetto PATRIC ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito delle linee guida per progetti nell’ambito della cultura contemporanea che guardano al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.

AstiTeatro, giunto alla 46esima edizione, vanta una delle storie più lunghe di presenza continuativa nel panorama italiano. È da sempre dedicato al teatro contemporaneo, e in particolare al concetto ampio di nuova drammaturgia, declinato in forme diverse. Oltre alla conferma di una continuità, che lo rende uno dei primissimi festival nazionali, propone da sempre un ricco cartellone di prime nazionali e regionali. Il Festival, rinomato per la sua capacità di riunire le proposte più diverse ed eterogenee, anche quest’anno sarà diretto da Mario Nosengo, con la collaborazione di Eugenio Fea.

Dichiarano Maurizio Rasero, Sindaco della Città di Asti, e Paride Candelaresi, Assessore alla Cultura:

AstiTeatro spegne 46 candeline ma mantiene la freschezza, la curiosità e l’entusiasmo dei suoi esordi. Il cuore resta la drammaturgia contemporanea, con importanti titoli nazionali e internazionali, ma c’è spazio anche per il musical, la stand-up comedy e le contaminazioni, tra danza, circo, musica e realtà virtuale. Un festival diffuso, con nuovi luoghi e tappe di avvicinamento già a partire da maggio. Importante lo spazio dato a laboratori per giovani talenti e alle realtà del territorio, un valore aggiunto che contribuisce all’attrattività di un festival tra i più longevi d’Italia, con un cartellone pensato per tutti”.

Il direttore artistico Mario Nosengo commenta: “AstiTeatro, che nel corso della sua storia ha avuto un prevalente interesse per la nuova drammaturgia e per i linguaggi contemporanei, ospitando sin dai suoi albori il meglio del teatro declinato in tutti i generi, continuerà, nelle nostre intenzioni, ad attrarre il meglio delle personalità artistiche che negli ultimi anni stanno definendo questo nuovo rapporto tra scrittura drammaturgica e messa in scena nel panorama italiano (e non solo), insieme ad attrici e attori che possano essere considerati tra quelli più originali della loro generazione. Il Festival è rinomato per la sua capacità di riunire gli spettacoli più diversi ed eterogenei e quest’anno proveremo ad esplorare questa post-moderna varietas sul tema Passato/Presente/Futuro, con un accattivante ed attualissimo fil rouge: la nostalgia.

Termine che, nel nostro caso, si libera però delle sue connotazioni più malinconiche, assumendo invece l’importante valore di costruttivo dialogo intergenerazionale e attualizzando storia, folklore e tradizione, anche in chiave turistica, oltre che culturale e sociale.